Quando parliamo di white widow weed, ci riferiamo a un vero e proprio punto di riferimento nella marijuana internazionale, un oggetto di culto che tantissime persone hanno avuto modo di apprezzare nel corso degli anni, tanto da eleggere questa marijuana white come una delle proprie preferite.

Eppure, la storia della white widow marijuana non è particolarmente remota, tanto che i primi semi white widow furono presentati pubblicamente intorno alla metà degli anni ’90 dello scorso secolo.

Una relativa giovinezza che non ha però impedito a questa varietà di cannabis di ergersi tra le più popolari degli ultimi anni, tanto che oggi si può trovare in tutti i coffee shop di Amsterdam (che, come probabilmente sai già, è una sorta di capitale mondiale della canapa) e da esser lavorata e venduta da alcuni produttori particolarmente celebri, magari sotto diversi nomi.

Ma che cos’è esattamente la white widow? E perché così tante persone la ricercano con ambizione e passione, per soddisfare la propria curiosità?

In questo approfondimento abbiamo cercato di fare il punto su questa varietà di cannabis, sperando di poter chiarire tutti i tuoi dubbi e le tue perplessità su tale tipo di erba!

Cos’è la white widow

La white widow, o vedova bianca, non è altro che una particolare combinazione tra una varietà sativa brasiliana e una varietà di indica ibrida originaria della parte meridionale dell’India.

Numerose sono le caratteristiche che hanno permesso a questo tipo di varietà di ergersi sulle altre “concorrenti”. Non ultima, sicuramente, il fatto che questa tipologia di cannabis risulta essere facilmente coltivabile, potendosi così destinare anche agli occhi e alle mani dei meno esperti in questa materia.

Anche per questo motivo nel corso degli anni sul mercato internazionale si sono diffuse tantissime sotto-varietà di white widow, arricchendo il ventaglio di scelte in favore dei consumatori di sfumature e varianti che hanno permesso a tutti di trovare il proprio prodotto dei sogni.

Le caratteristiche della white widow

Per quanto concerne le principali caratteristiche della white widow, tutti coloro i quali hanno avuto la possibilità di avvicinarsi a questo tipo di erba potranno certamente confermare che tra i suoi tratti maggiormente distintivi c’è un odore particolarmente persistente e facilmente riconoscibile, e che unitamente al sapore inconfondibile di questa erba, rappresenta un biglietto da visita molto forte e distintivo.

Questa varietà di marijuana ha inoltre delle cime particolarmente ricche di resina, dando a chi ha la possibilità di fumarla dei retrogusti piuttosto fruttati e floreali.

Per quanto riguarda invece le specificità della pianta, la coltivazione determina delle altezze medie, dalle cui cime si sviluppano dei pistilli ambrati. Insomma, un vero e proprio punto di riferimento in ambito internazionale, che anche qui in Italia sta riscuotendo crescente successo e clamore.

Le origini della white widow

Se a questo punto ti abbiamo sufficientemente incuriosito con la sintesi e con le caratteristiche della white widow, non possiamo che compiere un piccolo passo in avanti e cercare di capire quali siano state le particolari origini che hanno portato alla nascita di questa varietà di cannabis.

Scoprire quali sono le origini della white widow ti permetterà infatti di comprendere per quale motivo la white widow sia oggi una delle varietà di cannabis più vendute al mondo, e perché anche qui in Italia sempre più persone stanno scoprendo il piacere di utilizzarla per i propri fini personali.

Tuttavia, guai a pensare che l’evoluzione della white widow sia lineare e priva di intoppi, come qualcuno potrebbe a questo punto immaginare!

Dalla sua nascita a oggi, infatti, questa varietà di cannabis ha ottenuto diversi riconoscimenti, ma nonostante le aperture nei confronti di questo prodotto, il nome della white widow si è sempre circondato di una nomea di mistero, tanto che anche le sue origini sono avvolte nel dubbio.

Secondo alcune persone, infatti, la vedova bianca sarebbe stata ideata da un uomo chiamato Ingemar, mentre altre persone ritengono che a creare questa varietà di cannabis sia un altro uomo, un breeder chiamato Shantibaba, ex coproprietario di Green House Seeds e fondatore di Mr. Nice Seedback.

Peraltro, le teorie prevalenti sembrano proprio concordare che sia stato Shantibaba a generare questa variante di cannabis. Ed è proprio lui ad averla presentata al pubblico a metà degli anni ’90, subito dopo aver creato la Green House Seed Company con un socio olandese.

Le strade portano all’India

Sposando questo tipo di approccio e di ricostruzione storica, è ben possibile compiere un ulteriore passo indietro.

Lo stesso Shantibaba racconta infatti come la varietà di cannabis indiana da cui è stata derivata la white widow sia una tipologia indiana, scoperta proprio durate un viaggio nel subcontinente da parte di Shantibaba.

In uno dei suoi racconti, l’uomo afferma di aver condiviso casualmente uno spinello con una particolare tipo di erba, e – affascinato dal gusto – avrebbe dunque compiuto un viaggio a ritroso fino alle montane del Kerala, su cui sorge la cannabis di cui parliamo oggi.

Il fattore gli fece quindi vedere una indica ibrida, coltivata accuratamente e fatta crescere per poter ottenere una maggiore produzione di resina, quale tratto distintivo di questa varietà.

Dopo alcuni giorni di selezione e di studio di quei semi, Shantibaba tornò carico di entusiasmo e di idee nei Paesi Bassi, portando con sé dei semi. Da tali semi Shantibaba riuscì ad ottenere il maschio, per creare uno splendido ibrido.

Quindi, scoperto il “padre”, Shantibaba lavorò per individuare la madre, scegliendo la madre, la Sativa Brasiliana. Da questa unione si ebbe la white widow, di cui possiamo oggi apprezzare una versione finale, straordinariamente appagante!

Conclusioni

In questo approfondimento abbiamo cercato di fare il punto sulla white widow, una delle varietà di cannabis più conosciute al mondo.

Sperando che le riflessioni di questa pagina ti siano state utili, ti invitiamo a leggere qualche altro post sul tema, andando così a completare la conoscenza con altre varietà di cannabis.

Tra quelli più consigliati, ti indichiamo il nostro focus sull’infiorescenza skunk e quello sulla Bubble hash lemon, oltre che un aggiornamento sulla situazione della cannabis light in Italia.

Buone letture!