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novità riguardo la legalizzazione della cannabis in Italia

Ultime novità riguardo la legalizzazione della cannabis in Italia

Cosa trovi in questo articolo:

Dopo lunghe attese, finalmente qualcosa sembra essersi mosso sulla strada che dovrebbe condurre ad una piena legalizzazione cannabis in Italia.

Qualcosa che fa ben sperare per il raggiungimento di un buon risultato nel breve termine ma che – evidentemente – va allo stesso tempo ben analizzato, condiviso e compreso con consapevolezza, anche al fine di non alimentare vane speranze.

Proprio per questo motivo abbiamo cercato di riassumere, nelle prossime righe, tutto quel che c’è da sapere sulla cannabis legale in Italia, e le ultime notizie sullo stato della legalizzazione droghe leggere nel nostro Paese.

Se vuoi saperne di più, ti consigliamo dunque di leggere con particolare attenzione le righe che seguono e, se dovessi avere ancora dei dubbi sulla legalizzazione in Italia di cannabis light o di altri prodotti, contattare il nostro servizio clienti: saremo lieti di fornirti ogni supporto conoscitivo sulle ultime novità della legalizzazione droghe leggere.

Legalizzazione cannabis: è lecita la marijuana in Italia?

Per poter riepilogare quale sia lo stato dell’arte nel percorso di legalizzazione cannabis non possiamo che partire dalle sentenze della Cassazione su alcuni casi riguardanti la coltivazione della cannabis e il collegamento di tale pratica con lo spaccio di sostanze stupefacenti.

Un orientamento, quello della Suprema Corte, che si è innovato in maniera graduale in favore di una linea di pensiero e di giudizio meno restrittiva e più analitica, e che – appunto – potrebbe costituire una base favorevole per una disciplina più morbida del settore.

Ricordiamo come le sentenze che fino a qualche anno fa avevano chiuso processi aventi come imputati persone “scoperte” a coltivare cannabis, si sbilanciavano in maniera quasi omogenea verso la realizzazione di un forte collegamento tra tale attività e quella di spaccio di stupefacenti, indifferentemente dal numero di piante, dallo stato di maturazione di queste e dalle quantità di principio rinvenuto.

Oppure, dall’altro lato dello spettro valutativo, verso un’assoluzione da questo capo di accusa per l’insussistenza di condotte penalmente punibili, come ad esempio avvenuto con le note e dibattute la sentenza nn. 33835/2014 e 36037/2017.

Ebbene, alla più recente udienza del 19 dicembre 2019, le Sezioni Unite della Cassazione hanno invece assunto una posizione innovativa, deliberando che la coltivazione domestica e rudimentale di cannabis per evidente uso personale non costituisce materia di reato penale. Insomma, un atteggiamento sicuramente più ragionevole e meno restrittivo riguardo l’autoproduzione di marijuana che, come già anticipato, potrebbe aprire le porte a un accompagnamento normativo più coerente con le best practices europee.

Cannabis Italia news: coltivazione marijuana domestica lecita se per uso personale

Naturalmente, una sentenza non “fa” legge. Ma è ovvio ed evidente che, come peraltro già avvenuto in altri contesti nel vecchio Continente, il materiale giurisprudenziale possa favorire la formulazione di un percorso normativo più favorevole e più lineare alle interpretazioni della Suprema Corte.

Fino a questa storica sentenza comprare cannabis dallo spacciatore, alimentando la criminalità e mettendo a rischio la propria salute con prodotti dubbi, non costituiva reato penale mentre coltivare alcune piante sul proprio balcone per uso personale poteva costare il carcere”.

Lo stesso concetto di “svolta” indotto dalla Corte di Cassazione è stato anche espresso dal segretario di +Europa, Benedetto della Vedova, indicando che la decisione degli Ermellini sia pienamente ragionevole e potrebbe essere il buono spunto per poter prendere in esame una modifica normativa più favorevolmente orientata verso la legalizzazione della cannabis in Italia.

Comprare cannabis legale in Italia è possibile: legalizzazione maria più vicina?

Al di là di quanto sarà più o meno celere il percorso che condurrà a una rivisitazione della legge sulla coltivazione e sul consumo di cannabis in Italia, e nonostante un atteggiamento mediatico spesso “denigratorio”, cui fa seguito qualche uscita poco felice da parte di alcuni schieramenti politici sulla marijuana in Italia, una cosa è però già certa:

la vendita di cannabis light in Italia non solo è un business completamente legale, ma si dimostra un settore in piena fase di espansione.

Secondo l’Associazione italiana cannabis light infatti, il giro di fatturato è già pari a circa 80 milioni di euro e sta cavalcando ritmi di sviluppo in doppia cifra particolarmente confortanti, che dovrebbero portare – nei prossimi anni – a una piena maturazione del comparto.

Ricordiamo che la cannabis legale Italia si può acquistare online o presso i distributori automatici di Cannabis Legale installati presso i tabaccai, bar e attività.

Ricordiamo anche che comprare marijuana italiana light è un’operazione consentita solo a maggiorenni, e che tutti i prodotti che hanno questa denominazione sono caratterizzati da una percentuale molto bassa di THC, inferiore al limite di legge dello 0,6%.

Leggi sulla marijuana e cannabis terapeutica: lecita ma solo se necessario

E per quanto concerne la cannabis con principi presenti in quantitativo superiore?

In questo caso, giova fare un breve richiamo al decreto ministeriale del 9 Novembre 2015, laddove viene indicato che la prescrizione di cannabis con principi superiori ai limiti della light sia consentita solo nel caso di “dolore cronico e quello associato a sclerosi multipla oltre che a lesioni del midollo spinale; alla nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per HIV; come stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da AIDS e nell’anoressia nervosa; l’effetto ipotensivo nel glaucoma; la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette”.

Per poter prescrivere tale medicinale il medico dovrà ottenere il consenso da parte del paziente e dovrà specificare le esigenze particolari che giustificano il ricorso alla prescrizione temporanea.

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100 parlamentari firmano per richiedere che vengano colte le opportunità fornite dalla Cannabis (Ultimo aggiornamento 17 Giugno 2020)

Legalizzare la cannabis per far emergere un business e offrire nuovo lavoro soffocato durante la crisi economica molto difficile che si prospetta nel nostro paese.

Il dibattito è aperto anche in Irpinia. Si schiera a favore della legalizzazione il presidente dell’Ordine dei Medici di Avellino, Francesco Sellitto.

Sono uno dei sostenitori della prima ora di questo utilizzo, può avere diversi punti di applicazioni. L’ho sperimentata su persone con sintomi dolorosi importanti, dando risultati soddisfacenti. La cannabis legale con basso contenuto di THC può essere utilizzata, come effetto calmante ed uso ricreativo. Ovviamente vanno fissato dei paletti, come la quantità di THC” – ha dichiarato in tal proposito.

Proposta di incontro agli stati generali per la legalizzazione della cannabisfonte il ilfattoquotidiano.it

In atto un percorso con 4 denunce di parlamentari (Ultimo aggiornamento 7 Luglio 2020)

I parlamentari denunciati, che hanno aderito a #IoColtivo, la disobbedienza civile collettiva lanciata da Meglio Legale e altre associazioni sono: Caterina Licatini (M5S), Riccardo Magi (+Europa), Matteo Mantero (M5S) e Aldo Penna (M5S), scesi in piazza per protestare contro la decriminalizzazione della coltivazione personale di cannabis.

Abbiamo disobbedito coltivando anche noi delle piante di cannabis, insieme agli altri 2500 cittadini che hanno aderito alla campagna #IoColtivo e siamo accanto agli oltre 100mila italiani che ogni anno coltivano in casa per non dare soldi alle mafie” – dicono i parlamentari nella conferenza stampa di martedì 7 luglio.

Invitano successivamente i colleghi ad un confronto serio e responsabile sulla base di ciò che ha indicato le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, che lo scorso dicembre ha stabilito come “non costituiscono reato le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica destinate all’uso personale”.

Attendiamo dunque novità e risposte relative questa proposta di confronto.Speriamo di averti fornito qualche informazione in più sulla possibilità di poter comprendere in che modo si sta faticosamente evolvendo il panorama della droga leggera e della cannabis legale in Italia, con la seconda pienamente normata e legalizzata, e la prima ancora oggetto di intense discussioni politiche, per quanto – purtroppo – non continue.

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