Anche grazie a nuove leggi più favorevoli in materia di marijuana legale in Italia, la coltivazione di cannabis nel nostro Paese ha subito una forte accelerazione negli ultimi anni.
D’altronde, gli ultimi studi scientifici nel campo della medicina naturale si sono concentrati sui benefici offerti da questa pianta e, in essa, dai cannabinoidi di cui è ricca, dimostratisi efficaci per il trattamento di diverse tipologie di disturbi: dall’emicrania all’insonnia, dalle infiammazioni ai dolori cronici, è lungo l’elenco di condizioni di fastidio e di disagio che possono essere fronteggiate anche attraverso il supporto di tale sostanza.
Non a caso, i cannabinoidi ottenuti dalla pianta di canapa hanno dimostrate e riconosciute proprietà antiossidanti, utili per contrastare la degenerazione delle cellule cerebrali e per intervenire a sostegno del nostro organismo nell’opporsi a sintomi più o meno evidenti di patologie e condizioni di malessere.
Ora, considerati i numerosi effetti sulla salute di questa pianta, da secoli utilizzata come rimedio officinale, e le novità legislative relative al suo utilizzo, la domanda che molti italiani si pongono è: “posso coltivare Cannabis in Italia?”. Ci sono dei rischi nel farlo? E che cosa si può fare per consumare le migliori infiorescenze legali nel nostro Paese?
Cannabis in Italia, cosa dice la legge oggi
Stando alla nostra legge, è possibile coltivare piante di Cannabis senza paura delle possibili conseguenze legali, a patto che si utilizzi semi certificati venduti regolarmente da commercianti autorizzati.
La legge italiana attualmente vigente riconosce infatti la possibilità di coltivare canapa autonomamente, senza correre il rischio di sanzioni amministrative o penali, anche nel caso in cui si risulti sprovvisti di apposite autorizzazioni rilasciate dalle Forze dell’Ordine.
Ma questo significa che è possibile piantare qualunque tipo di cannabis?
La risposta è no: la legge Italiana riconosce come legale solo la c.d. cannabis light, ovvero la varietà di cannabis povera di sostanze psicotrope.
Per rispettare i limiti imposti dalla legge, e quindi poter coltivare cannabis in Italia senza incorrere in nessun rischio, è dunque doveroso accertarsi che la cannabis abbia concentrazioni di THC (tetraidrocannabinolo, il cannabinoide psicoattivo contenuto nella Marijuana) inferiori allo 0,6%.
La quasi totale assenza di THC, tuttavia, non annulla gli effetti benefici della Cannabis sulla salute, ma solo quelli psicoattivi: la cannabis light commercializzata contiene infatti alti livelli di CBD, il cannabinoide non psicotropo dalle innumerevoli proprietà officinali, tra cui quella anticonvulsivante, antinfiammatoria, antiossidante e antiemetica.
Quindi, per arrivare a una sintesi delle riflessioni che sopra abbiamo brevemente condiviso, possiamo sicuramente affermare che alla domanda “Posso coltivare Cannabis in Italia?”, la risposta è positiva: la Legge Italiana consente di poter coltivare canapa light e di poter usufruire di tutti gli effetti benefici di questa pianta. Tuttavia, prima di lanciarsi con eccessiva fiducia e impeto in questa attività, è bene cercare di fare i conti con i limiti che la legge italiana riconosce in questo campo.
Come evitare di incorrere in problemi con la legge?
Come già accennato, la Cannabis Light considerata legale in Italia è la varietà di canapa appositamente selezionata per essere povera di THC e ricca di CBD.
È perciò essenziale tenere a mente che coltivare o detenere cannabis che supera i livelli di THC previsti dalla normativa è illegale e rende i soggetti perseguibili penalmente. Ma come fare per tutelarsi? Come rendersi conto di essere perfettamente in linea con la disciplina di legge e, dunque, poter coltivare regolarmente e lecitamente la cannabis?
Come coltivare ganja in Italia in modo legale
In sintesi, per evitare rischi legali ed equivoci con le Forze dell’Ordine, ci sono alcuni accorgimenti da seguire.
In particolare, i semi di cannabis andranno acquistati solo da commercianti autorizzati e dovranno essere provvisti di codice di tracciabilità al fine di poter risalire alle loro origini.
E’ inoltre consigliabile conservare sempre lo scontrino e la confezione originale dei semi acquistati, al fine di poterli esibire in caso di controlli da parte delle autorità.
Chiarito quanto sopra, non ci sono grandi problemi di natura legale nel compiere questa interessante esplorazione nel mondo della coltivazione!
Coltivazioni canapa in Italia: quante piante di marijuana si possono avere?
La Corte di Cassazione è intervenuta sul tema della coltivazione della canapa molte volte.
Con la sentenza n. 6599 del 19 febbraio 2021 i giudici hanno ad esempio escluso la rilevanza penale di una coltivazione che comprende undici piante di cannabis. Con la successiva sentenza n. 20389 del 24 maggio 2021 è stato invece ammessa la coltivazione di dodici piante di marijuana coltivate in modo tradizionale, con tecniche rudimentali, senza interventi che potessero in qualche modo rafforzare la produzione.
Attenzione, però.
Entrambe le pronunce di cui sopra si sono riferite alla coltivazione di marijuana normale, ovvero con la possibilità che i derivati dalla coltivazione possano determinare degli effetti stupefacenti (pur in minima quantità, considerata la ridotta dimensione delle coltivazioni).
Di contro, non ci sono limiti di legge previsti per la coltivazione marijuana priva di THC o con livelli di THC talmente bassi da non poter sprigionare effetti psicoattivi. Una ragione in più per considerare la coltivazione di cannabis light in Italia come un’attività pienamente regolare, se effettuata con tutte le cautele che abbiamo ricordato in questo approfondimento e negli altri spunti che abbiamo dedicato all’argomento nel corso di questi anni.
Come comprare cannabis in Italia
Come più volte abbiamo ricordato all’interno dei nostri articoli dedicati alla coltivazione della canapa, però, i problemi sono soprattutto altri e legati al modo in cui si possono sviluppare e far giungere a maturazione le piantine. Ovvero, non sempre è facile comprendere come far crescere una pianta di marijuana.
Coltivare la marijuana in Italia non è facile, ma è bene prendere con grande serietà questa attività, considerato che richiede attrezzature, tempo, energie e pazienza che non tutti i coltivatori in erba (è il caso di dirlo!) potrebbero avere.
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