Effetti del fumare marijuana in gravidanza

Si può fumare marijuana in gravidanza? O sarebbe meglio astenersi da qualsiasi tipo di comportamento orientato in tal senso?

Le questioni sono evidentemente piuttosto delicate. E, pertanto, il nostro primo consiglio non può che essere quello di parlarne apertamente con il tuo medico di riferimento, l’unico consulente sanitario che potrà fornire un parere qualificato in questo ambito.

Tuttavia, vogliamo comunque cercare di riassumere in modo chiaro e trasparente se si possa o meno assumere marijuana in gravidanza, e quale sia il rapporto cannabis gravidanza, nell’interesse della salute della madre e del nascituro.

Marijuana in gravidanza, meglio mettersi in stand-by

Cominciamo subito dalla versione “breve” del nostro focus. Se ti chiedendo se si possa fumare cannabis in gravidanza, la risposta è no: l’uso di marijuana durante la gravidanza comporta infatti dei potenziali pregiudizi per la salute della mamma e del bambino, anche se stiamo parlando di qualcosa di naturale, e anche se fumare canne in gravidanza è qualcosa che magari hai sentito fare a qualche tua amica.

Il motivo di tale cautela è legato al fatto che il principale ingrediente psicoattivo dell'erba – ovvero, l'ingrediente che fa "sballare" le persone - è il tetraidrocannabinolo, o THC. E questo principio attivo può passare attraverso la placenta, raggiungendo il piccolo nel suo flusso sanguigno con percentuali rilevanti, tra il 10% e il 30%.

Ora, considerato che i bambini sono molto più vulnerabili agli effetti delle sostanze chimiche e delle tossine rispetto agli adulti, ne deriva una diretta spiegazione del perché faresti bene a evitare qualsiasi tipo di assunzione di marijuana in gravidanza, qualsiasi sia la modalità di assunzione (fumare uno spinello, dabbing, vaping, prodotti commestibili, e così via). 

Fumare marijuana light in gravidanza

Fin qui, alcune regole valide per quelle donne che hanno l’abitudine di fumare cannabis in gravidanza e alle quali chiediamo evidentemente di smettere con questo comportamento. Ma lo stesso vale anche per la cannabis light, ovvero per la marijuana che, in fondo, contiene solamente cannabidiolo (CBD), come i prodotti che trovi nel nostro shop?

Naturalmente, i rischi derivati dall’assunzione di questi prodotti sono notevolmente inferiori, considerato che la quota di THC è risibile. Tuttavia, è anche vero che gli esperti medici consigliano di non usare nessun prodotto a base di marijuana in gravidanza, compresi quelli che contengono solo cannabidiolo, o CBD, come ingrediente attivo.

Con questo non significa che il CBD sia pericoloso: questo principio attivo è il secondo più diffuso nella marijuana dopo il THC e, a differenza del THC, non crea alcun effetto stoned. Il problema è, semmai, che non sappiamo se sia o meno sicuro usare questo principio attivo durante la gravidanza perché non ci sono abbastanza ricerche utili per conoscere i suoi effetti. Dunque, nel dubbio, meglio mettere in pausa questa piacevole abitudine, da riprendere al termine della gravidanza e dell’allattamento. 

Quali sono gli effetti derivanti dal fumare marijuana in gravidanza?

Alcune persone credono erroneamente che la marijuana sia innocua perché deriva da una pianta e, come tale, sia un elemento naturale, con cui si può trascorrere qualche ora di relax anche durante la gravidanza. purtroppo, non è vero. 

Fumare marijuana in gravidanza (o tabacco), può infatti aumentare i livelli di monossido di carbonio nel sangue e può dunque ridurre la quantità di ossigeno che il tuo bambino in via di sviluppo riceve, influenzando negativamente la sua crescita. 

In un recente studio condotto su un campione di oltre 5.000 donne americane, i ricercatori hanno scoperto che, rispetto alle donne incinte che non avevano usato erba, le donne incinte che hanno usato erba andavano incontro a un tasso più che doppio della nascita pretermine e un aumento del tasso di rottura della placenta.

Nello stesso studio, è stato poi scoperto che i bambini delle donne incinte che usavano marijuana avevano più probabilità di avere dimensioni più ridotte, essere trasferiti in terapia intensiva neonatale, essere più irritabili, avere voti più bassi una volta raggiunta l'età scolare.

Naturalmente, non tutti gli studi hanno identificato effetti negativi dal consumo di marijuana durante la gravidanza. Tuttavia, data l’incertezza che prevale su questo tema, è evidentemente consigliabile alle donne incinte e che allattano, di evitare il consumo di marijuana.

Ci sono benefici nel fumare marijuana in gravidanza?

Peraltro, si noti come la stessa incertezza che riguarda gli effetti negativi del fumare marijuana in gravidanza, sia riprodotta anche per quanto concerne i benefici. Non ci sono infatti prove sufficiente secondo cui l'uso di marijuana durante la gravidanza sarebbe in grado di produrre dei benefici.

Alcune donne affermano ad esempio che l'erba le aiuta ad alleviare i sintomi della gravidanza come la nausea mattutina. Tuttavia, non ci sono sufficienti ricerche a conforto e, dunque, potrebbe trattarsi di un effetto del tutto casuale, o placebo. 

Aneddoticamente, alcune donne incinte riferiscono di usare l'erba per alleviare altri sintomi della gravidanza come dolori e perdita di appetito. Ma, anche in questo caso, non ci sono sufficienti studi a sostegno di queste affermazioni.

L’uso della marijuana medica durante la gravidanza 

Ancora una volta, non possiamo che infondere grande prudenza anche per quanto concerne l’uso della marijuana medica durante la gravidanza, ovvero quella cannabis che ha generalmente un più alto contenuto di CBD e un più basso contenuto di THC. 

L'uso del CBD in gravidanza non è stato studiato ancora completamente e, dunque, non si sa se la marijuana medica comporti meno rischi per il bambino rispetto alla marijuana ricreativa. Parlane con il tuo medico curante per saperne di più.

Conclusioni

A margine di queste brevi riflessioni non possiamo che condividere ancora una volta con tutte le nostre lettrici che stanno attraversando una gravidanza o che stanno allattando, di cessare il consumo di marijuana, sia essa illegale o legale, e parlare di ciò con il proprio medico, l’unico consulente sanitario che potrà offrire delle rassicurazioni in tal senso.

Per tutti gli altri lettori e lettrici, invece, il nostro shop è sempre aperto, e i nostri corrieri saranno sempre in grado di consegnare a domicilio la tua merce preferita entro soli 2-3 giorni lavorativi (e, nelle principali città italiane, anche nella stessa giornata di ordine). Cosa aspetti?