Ecco quali sono i tipi di hashish

La diffusione della cannabis light è relativamente recente. Solo da poco, infatti sono state definite le regole sia per quanto riguarda la produzione che il consumo, soprattutto se confrontata con la cannabis in senso generico, la quale si coltiva invece da migliaia di anni. La cannabis light si differenzia per un contenuto più basso di principio attivo (cosiddetto THC ossia il tetraidrocannabinolo) al suo interno, il principale responsabile dell’effetto psicotropo. Per ciò che concerne l'hashish è opportuno ricordare che questo non è altro che un prodotto ottenuto dalla lavorazione di una varietà di cannabis, la canapa sativa. Per coltivarla la cannabis light è necessario scegliere, una volta ottenuta la pianta, le infiorescenze femminili ovvero i rami sopra al quale è possibile trovare i fiori che al loro interno hanno una concentrazione minima di principio attivo THC e massime di CBD, un altro principio attivo, il cannabidiolo (che all’interno della canapa leggera non supera mai il 4%). La legge che ne permette la commercializzazione si riferisce a una precisa tipologia di cannabis che rispetta i termini stabiliti dalla normativa come è possibile leggere nell'articolo di Carlos Arija Garcia, all’interno del suo articolo su La legge per tutti, informazione e consulenza legale.

Quali sono gli effetti dell’hashish light

L'hashish light, non rientrata tra le piante riconosciute e dunque proibite per gli effetti allucinogeni o psicotropi conferiti a chi ne fa uso (questo è valido ovviamente per le quantità di principi attivi che non superano lo 0,6%). Questo è stato infatti definito dagli stessi esperti in materia i quali si sono preoccupati di fornire tutte le informazioni sugli effetti della canapa leggera, indispensabili per la definizione delle norme e della regolamentazione in materia di produzione e vendita. Nello specifico, consumando hashish light, si ottiene una sensazione di rilassamento che si differenzia così da quella di sballo tipica dell’hashish tradizionale. In sintesi, l'hashish light si differenzia da quella tradizionale poiché presenta un tasso elevato di CBD e un tasso ridotto di THC. Ne consegue che il consumo possa essere utile ad esempio per combattere i dolori mestruali, l’emicrania e i dolori articolari (che se anche non possono essere del tutto ridotti, sicuramente saranno alleviati). Per maggiori dettagli ti rimandiamo agli effetti della cannabis light.  In ogni caso se ne sconsiglia l’utilizzo per persone che soffrono di patologia cardiorespiratorie o donne in gravidanza. In linea generale, è consigliabile consultare il proprio medico prima di assumere hashish light se si soffre di specifiche patologie.

Le differenze tra la cannabis ad uso terapeutico e la cannabis light

Considerate le premesse è altrettanto opportuno a questo punto, che non si faccia confusione tra cannabis light e cannabis a scopo terapeutico. Quando si parla di cannabis a scopo terapeutico, infatti, si fa riferimento alla sostanza già legalizzata in Italia nel 2006 (mentre in Italia la Cannabis light è stata legalizzata solo di recente, ovvero nel 2016) e prodotta all’interno di uno stabilimento chimico farmaceutico militare a Firenze direttamente sotto l’attento controllo del ministero della Salute e della Difesa. La cannabis ad uso terapeutico presente nelle farmacie è contenuta nella preparazione di alcuni prodotti che hanno livelli di CBD e di THC che sono molto più alti se confrontati con quelli della cannabis light (nello specifico si varia da 5% a 20% di presenza di THC e tra 7,5% e 12% di CBD). Per poterla ottenere è necessaria una ricetta medica specifica, solitamente ottenute per dolori di tipo cronico legati a tumori, sclerosi multipla, aids e altro.

Legalizzazione della Cannabis

La sigla THC (Tetraidrocannabinolo) rappresenta il principio attivo che permette di rendere psicotropa la sostanza cannabis, variando in base alla quantità che vi è al suo interno. È possibile vendere cannabis con una presenza che non superi lo 0,6% di THC al suo interno, in modo da non poter essere sequestrata perché ritenuta illegale. Questa presenza così bassa permette di utilizzarla senza però rimanere in stato confusionale o grande euforia. In apparenza, la cannabis light non si distingue in nulla dalla marijuana tradizionale (così come l'hashish light da quello tradizionale). Infatti è possibile conoscere la sostanza e la quantità di THC al suo interno, solo dopo un’analisi di laboratorio. La Legge 242 permette la vendita e il consumo di canapa di tipo leggero, solo con una concentrazione di THC che varia da 0,2% a un massimo, come gia accennato, di 0,6%. Nel caso in cui questa cifra venga superata, secondo le normative attualmente in vigore in Italia, la sostanza viene posta sotto sequestro, in quanto illegale, e successivamente distrutta. Per maggiori informazioni in materia pui consulatre l'articolo che parla della legalizzazione della cannabis light .

Hashish tagliato

Quando si parla di hashish tagliato si fa riferimento alle metodologie di lavorazione che permettono di ottenere il prodotto così come lo si trova in commercio. Molto spesso, infatti, l’hashish in commercio presenta al suo interno sostanze cancerogene che rischiano di nuocere alla salute di chi lo consuma. Non solo, capita frequentemente che per ingannare il cliente, vengono aggiunti additivi in grado di aumentare il peso e di conseguenza il prezzo di vendita e il valore commerciale della sostanza. Questo è stato confermato da numerosi studi effettuati presso università italiane e straniere. Per ciò che concerne l'Italia tra i più accreditati studi vi è quello condotto presso il Dipartimento di Chimica dell’Università di Parma dalla ricercatrice Augusta Caligiani. L’analisi è stata svolta su sedici differenti campioni di hashish acquistato in strada per cercare al loro interno degli adulteranti (sostanze di qualità inferiore e nocive, talvolta inserite nell'hashish per ridurne il costo al produttore ma venderlo ad un prezzo più alto al consumatore). Ne è risultato che ben 15 sui 16 acquistati per lo studio erano composti unicamente da cannabis mentre uno solo conteneva una resina derivata da un albero di pino. Per ciò l'ambito internazionali, una delle ricerche più note è stata condotta dalla Facoltà di Farmacia presso l’Università di Paris-Sud, con il sostegno dell’associazione Médecins du monde, i quali all’interno di tutti i campioni analizzati non trovarono alcuna traccia di tagli. Anche presso l’Istituto nazionale di tossicologia della Spagna vengono analizzati ogni anno campioni di hashish sequestrati dalla polizia locale. In media ogni anno, tra i seimila analizzati oltre il 98% ne risulti pulito (la restante percentuale contiene resina di albero come pino, abete o muffe). In Inghilterra, però, negli anni 2000, venne analizzata chimicamente da un’equipe di ricercatori una serie di campioni di hashish al cui interno vennero trovate tracce di gasolio o terra, additivi estremamente nocivi. Ancora un’altra ricerca, presentata dall’Israel Journal of Plant Sciences, ha confermato che sul mercato israeliano di hashish vi fosse spesso pochissima resina di cannabis e in maggioranza resina di alberi e hennè. La presenza sul mercato di hashish con all’interno gasolio o addirittura escrementi, è infatti soprattutto dovuto al trasporto piuttosto che alla produzione. Questo poiché i piccoli narcotrafficanti che passano le frontiere di confine fra i Paesi spesso ingeriscono l’hashish per nasconderlo ed eludere i controlli oppure lo inseriscono all’interno del serbatoio di benzina dell’auto dove la sostanza può essere contaminata. Questa è la ragione per cui sarebbe più salutare e igienico attuare sempre una purificazione dell’hashish prima di consumarlo.

Le differenti varietà di hashish

Esistono molte e differenti varietà di hashish che derivano dal luogo di produzione. Le più note derivano dalla coltivazione pakistana, afgana, turca, libanese, marocchina, indiana, nepalese, ognuna con differenti profili terpenici. Quando annusi la pianta e percepisci un odore differente, questo dipende dalla qualità della resina da cui deriva e dal Paese di provenienza. Per quanto riguarda il Nepal e l’India, in quegli Stati viene prodotto la Charas, ovvero una resina particolare ottenuta da infiorescenze strofinate, diverse da valle a valle, conciate o essiccate. L’hashish tradizionale, invece, è quello di origine libanese, rosso, dall’aroma speziato e dolce. In Afganistan, invece, l'hashish assume un colore grigio chiaro all’interno, con un apporto importante di cannabinoidi, dalla cremosità terrosa. In Italia sono disponibili prevalentemente la tipologia definita Burbouka, estremamente pregiata, con al suo interno una grande quantità di olio che infatti quando viene scaldata tende a friggere, ed è di origine marocchina. Essa si distingue poiché lavorata a mano. Esiste poi il super polm, anch’esso originario del nord Africa e più precisamente dal Marocco, dal gusto un vagamente simile alla mente ma estremamente morbido. Come accennato, tra le varietà di hashish è possibile nominare poi il Charas. Molto pregiato e con grande concentrazione di THC, questo viene prodotto in India. La tecnica impiegata in India e nei pressi dell'Himalaya non comprende la potatura della pianta bensì nel periodo della fioritura, le inflorescenze vengono sfregate tra le mani per estrarre manualmente la resina la quale viene poi lavorata per creare piccole palline gommose. La stessa metodologia viene applicata anche in Afganistan dove l'hashish assume la medesima forma del Charas. Originario di Giordania, Egitto e Libano è invece il Libano Oro, dal colore arancione-giallo, facilmente malleabile e morbido al tatto. Dal Nepal, invece, il Nepal Temple Balls, ovvero un hashish nero lucido all’esterno e marrone scuro all’interno. Molto frequente lo Skuff, che si ottiene dall’impasto delle parti della pianta e della resina, di colore verde-marrone (più o meno bilanciati a seconda se predomini al suo interno la pianta o la resina). Dall’India il Black Bombay, di colore nero e dalla pasta molle. Esiste ancora l’hashish chiamato cioccolato, di colore scuro, il Marocco 00, molto pregiato, ovviamente originario del Marocco, che quando viene scaldato e sbriciolato aumenta di volume. Ancora la tipologia olandese, ovvero Ice-O-Lator, noto poiché molto costoso, il Palma che si distingue per il colore giallo chiaro risulta molto friabile e morbido. Infine, tra le varietà di hashish è possibile inserire il Primero ossia l’hashish che non viene trattato o tagliato, ed è dunque di prima mano.