Fumare cannabis light: i consigli degli esperti

Fumare cannabis light negli ultimi anni è divenuta una pratica ricorrente per decine di migliaia di italiani. La canapa leggera è di fatti una variante legale della specie canapa, molto simile nell’aspetto alla marijuana, ma priva di ogni effetto stupefacente.

Grazie a questa sua proprietà, dal 2016 nel nostro Paese è possibile acquistare tale prodotto liberamente, e per questo motivo oggi ti spiegheremo come fumare cannabis in modo sicuro e legale, sia con i metodi più classici che con quelli più alternativi e salutari.

Non tutti sanno, infatti, che esistono molti modi per fumare i derivati di questa pianta, alcuni dei quali molto antichi, altri in grado di seguire le mode più recenti. In ogni caso, si tratta di metodi che consentono di trasferire all’utilizzatore i migliori benefici tipici dei principi attivi più importanti della cannabis legale, ricca di CBD, un cannabinoide che ha dimostrato di avere proprietà analgesiche, stimolanti e distensive, a seconda delle varietà genetiche.

Cannabis light: come si fuma?

Le prime testimonianze sull’uso di cannabis a scopo medico, spirituale e ricreativo risalgono a circa 5.000 anni fa, in Asia centrale. I popoli di quei luoghi avevano di fatti adottato l’agricoltura come principale mezzo di sostentamento e fu in quel contesto che la cannabis dimostrò tutti i suoi effetti benefici.

Non è un caso che qui sia stato rinvenuto un antico trattato cinese di farmacologia (datato 2.737 a.C.): al suo interno si elencavano le proprietà curative di questa sostanza. E non è nemmeno un caso che si trovino tracce di un suo uso ricreativo e spirituale in alcuni passi di diversi testi sacri Hindu.

Due dimostrazioni, tra le tante, che ci permettono di comprendere quanto fosse antico il ricorso a questo prodotto e come la cannabis abbia passato indenne i secoli, e i millenni, arrivando fino a noi con grande soddisfazione!

Tecniche antiche per consumare la cannabis

Nell’antichità, come ben confermarono anche gli antichi greci, si era soliti mangiare la cannabis (specialmente i semi, che hanno un discreto apporto proteico) o inalarne i fumi con tecniche molto rudimentali.

Alcuni scritti dello storico greco Erodoto ci parlano di alcune popolazioni delle isole del Mediterraneo che buttano al fuoco le inflorescenze e successivamente “seduti intorno in circolo, inalano e vengono intossicati dall’odore, proprio come i Greci col vino, e più se ne butta più diventano intossicati, fino a che si alzano e ballano e cantano”.

Dall’altra parte del globo invece, in tempi diversi ma sempre antichi, gli indigeni americani avevano l’abitudine di fumare erba grazie ad alcune rudimentali pipe, sempre attraverso la combustione diretta della sostanza. Anche la famosa “canna da fumare” fu uno dei primi metodi di assunzione della ganja, ma forse anche il meno utilizzato data la poca disponibilità di carta o di papabili sostituti come le foglie di grano turco (che invece oggi riscuotono molto successo).

Tecniche moderne per fumare cannabis

Fin qui, alcuni richiami storici sui primi, rudimentali modi per poter fumare la cannabis. Giungiamo invece ai tempi nostri o, comunque, alle tecniche più moderne, alcune delle quali ancora in diffuso utilizzo, pur con qualche “innovazione” più contemporanea.

In particolar modo, per tecniche moderne s’intendono i modi per fumare che sono stati “inventati” negli ultimi 200 anni, ovvero nel periodo in cui la cannabis ha iniziato a diventare più celebre, ma anche più fortemente proibita e combattuta.

Tra queste tecniche troviamo quelle che oggi sono le più diffuse, come ad esempio il joint, il bong, il cilum, la pipa, il narghilè e il vaporizzatore. Abbiamo cercato di separare tutte queste tecniche moderne dedicando degli specifici paragrafi, che ti consigliamo di leggere per poterne sapere di più sui modi attraverso i quali puoi “degustare” questi prodotti!

Joint

Il joint, detto altrimenti la “canna“, è il metodo più diffuso per fumare. Infatti, rollare una canna è una procedura abbastanza semplice ed economica per assaporare la cannabis. Tutto ciò che serve sono solo le cartine lunghe e dei filtri di carta, che hanno un costo molto contenuto e che possono essere facilmente trovati in qualsiasi negozio, anche online.

Per facilitarsi il compito è consigliabile l’utilizzo di un grinder, ossia un tritatabacco che renderà la tua erba più facile da rollare. Purtroppo è altrettanto comune l’abitudine di alcuni consumatori di cannabis di aggiungere tabacco ai loro joint. Si tratta però di un metodo non particolarmente consigliabile, considerato che in questo modo ci si priva della possibilità di assaporare il reale aroma dell’erba e, poi, si finisce con l’inalare una sostanza – come quella contenuta nel tabacco – che crea dipendenza.

Ora, dato che questo è il metodo più economico e comune, ci sentiamo in dovere di dare una breve spiegazione su come fumare una canna nel migliore dei modi, soprattutto per i nuovi arrivati che ci stanno leggendo.

Fumare una canna

Fumare una canna è come fumare una sigaretta: basta prima inalare il fumo e poi catalizzarlo bene nei polmoni, permettendo agli alveoli di assorbire i principi attivi e rimetterli nel sangue.

A differenza di una sigaretta, che è costantemente in autocombustione, il joint necessita invece di continua aspirazione se lo si vuole mantenere accesso. Inoltre bisogna stare attenti al vento, che potrebbe far bruciare la canna in maniera poco omogenea, creando così il famoso “cucchiaio”, ovvero quella situazione in cui il joint si consuma solo da un lato, lasciando intatto l’altro. 

Per facilitare ancor di più il compito è certamente suggeribile ai neofiti l’acquisto di una macchinetta per il rollaggio king size, uno strumento estremamente semplice ed intuitivo, oltre che rapido nella produzione del tuo joint. Se però vuoi rimanere sul classico e avventurarti nel mondo del rolling, allora non esitare a consultare la nostra guida per imparare a rollare una canna perfettamente!

Se invece ti stai chiedendo come fumare senza cartine, allora ti invitiamo a continuare la lettura, perché tutti i successivi metodi esposti non prevedono il loro impiego.

Bong

La parola bong deriva dalla parola Thai baung, che indicava una sezione della canna di bambù, con la quale venivano costruiti i primi bong rudimentali. Il bong è un oggetto che permette di raffreddare il fumo attraverso l’acqua, e che bisogna fumare a “polmoni aperti”. L’erba da fumare va messa già tritata nel braciere, e poi infiammata con un accendino. Mentre si accende, bisogna solo “tirare” con la bocca appoggiata all’estremità superiore, e il fumo farà il resto.

Narghilè

Le vere origini del narghilè, detto anche shisha, non sono ancora state ben definite, perché molteplici sono i Paesi che ne rivendicano il primato di invenzione. Alcune teorie affermano che il merito sia del medico Hakim Abul Fath Gilani, nel nord-est dell’India circa 500 anni fa, con l’Impero Mughal (1526-1857), il quale intuì che il tabacco, filtrato attraverso il passaggio in acqua, si purificasse diventando meno dannoso e più salutare. Altre fonti asseriscono che l’origine del narghilè sia da attribuire all’Impero Persiano, durante il XVI secolo. Il principio funzionale è simile al bong, ma la combustione non è diretta.

Cilum

Il cilum è forse il più antico strumento inventato per inalare i fumi della combustione di hashish o inflorescenze. Progenitore della pipa - non ha la divisione fra braciere e bocchino dove appoggiare le labbra, assomiglia ad un lungo tronco di cono cavo con all’interno una pietra filtrante. Spesso i cilum erano decorati con scene che riproducevano animali, miti o detti popolari. Ne sono stati ritrovati diversi in alcuni siti archeologici, insieme ad altri materiali per uso religioso.

Si è altresì ipotizzato che l’utilizzo di questo strumento fosse parte integrante dei riti sciamanici e religiosi delle popolazioni induiste e orientali, che fecero della cannabis una pianta sacra ed essenziale per il rito di passaggio per accedere alla sfera onirica e divinatoria. È stato prodotto per la prima volta da alcune popolazioni himalayane, fra le prime a coltivare la canapa, da cui ricavarono una speciale varietà di hashish, detta “charas”.  

Vaporizzatore

Il vaporizzatore è uno strumento elettrico che permette di riscaldare l’erba senza bruciarla, ovvero senza la combustione. Le inflorescenze vengono portate al punto di evaporazione dei principi attivi, i quali sono responsabili degli effetti benefici sopracitati. I vaporizzatori sono alimentati con batterie ricaricabili estraibili o fisse, e hanno una discreta autonomia. I prezzi di questi nuovi strumenti sono abbastanza alti, ma garantiscono un risparmio sulla quantità di erba da usare e una garanzia sulla qualità del fumo da inalare.

Sono sostanzialmente due le modalità di vaporizzazione: a conduzione o a convezione. Con la conduzione la resistenza riscaldante è a contatto diretto con le inflorescenze, mentre con la convezione no, quindi la vaporizzazione avviene in maniera indiretta. La maggior parte dei vaporizzatori portatili utilizzano il metodo a conduzione.

Una famosa variante dei vaporizzatori tascabili è il Volcano, un vaporizzatore da tavolo molto in voga nei coffee shop di Amsterdam. Il principio è sempre lo stesso, ma cambia leggermente il metodo di inalazione. In un vaporizzatore normale si aspira direttamente da un bocchino, mentre con un Volcano si aspira da un palloncino che si gonfia lentamente durante il processo di vaporizzazione. Questo strumento è principalmente utilizzato da coloro che assumono cannabis medica per scopi terapeutici, in quanto rappresenta il modo più sano per l’assunzione di cannabis, anche se sta catturando l’attenzione di molti consumatori abituali.

Come fumare cannabis light in modo sano?

Al giorno d’oggi la maggior parte dei consumatori che ambiscono alle canne da fumare mischiano nei loro joint l’erba con il tabacco, con una percentuale di quest’ultimo anche oltre il 50%. Le controindicazioni di questa diffusa pratica sono le stesse attribuite alle sigarette, delle quali abbiamo fatto un rapido cenno qualche riga fa: problemi di tabagismo, dipendenza da nicotina, inalazione di sostanze cancerogene e aumento della pressione sanguigna. La diffusione di questa brutta abitudine è dovuta all’elevato prezzo della marijuana illegale, che non permette agli acquirenti di consumare la sostanza in maniera pura.

Ancora una volta ci viene in soccorso la vaporizzazione, la quale permette di inalare i fumi della cannabis senza dover ricorrere all’uso del tabacco. Questo è il metodo maggiormente consigliato quando si parla di come fumare cannabis legale senza controindicazioni per la salute dei consumatori ed è uno dei trend al top per quanto attiene le indicazioni su come si fuma una canna. La combustione (con o senza tabacco) inoltre disperde moltissimi dei cannabinoidi che si potrebbero assumere, cosa che invece non accade con una vaporizzazione a 170 ℃, ossia la temperatura media alla quale essi si sprigionano. I numeri parlano chiaro: il 95% del vapore di un vaporizzatore contiene cannabinoidi, mentre il fumo di una canna solo il 22%. Grazie alla sua efficienza, il vaporizzatore riesce a dare effetti più intensi con quantità di ganja minori, garantendo quindi un margine di risparmio non indifferente.

Meglio vaporizzare la cannabis, ecco perché!

L’esperienza della vaporizzazione convincerà anche i più scettici. Infatti la vaporizzazione, grazie alle sue basse temperature, consente di gustare il vero aroma delle inflorescenze, sapore che invece viene a perdersi nella combustione ad alte temperature. Inoltre il vapore prodotto da un vaporizzatore è facilmente inalabile anche da un neofita non fumatore, in quanto non risulta essere così forte e caldo come quello di una normale canna.

Possiamo quindi affermare con certezza che la vaporizzazione sia di gran lunga il metodo migliore per l’assunzione di cannabis, non solo per l’aspetto salutistico, ma anche per i suoi vantaggi economici e per la qualità dei suoi fumi. Non è un caso infatti che pazienti che hanno sofferto di tumore ai polmoni, o che ancora presentano masse tumorali all’interno del corpo, utilizzino la cannabis in questo modo. Ma la vera rivoluzione è per coloro che soffrono di asma, i quali non potrebbero assolutamente fumare una canna senza sentirsi mancare il respiro o senza tossire insistentemente. Infatti è stato recentemente scoperto che la ganja è una buona cura alternativa per le crisi asmatiche nei soggetti cronici, ma che fumandola attraverso la combustione ogni effetto positivo era completamente sparito ed inefficace. Ecco dunque un’ulteriore prova di quanto il vaporizzatore sia lo strumento del futuro, ma soprattutto che sia l’unico in grado di poter curare anche i pazienti più bisognosi.

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A questo punto non possiamo far altro che sperare che questa guida alle diverse tecniche di consumo della cannabis possa esserti utile per poter disporre di una panoramica più completa e più consapevole dei vari modi che hai a disposizione per approcciare a questo tema.

Il nostro suggerimento è quello di sperimentare la vaporizzazione, come metodo migliore per assumere cannabis, e di acquistare solo ed esclusivamente prodotti legali, come quelli che puoi trovare nel nostro store.

Solamente in questo modo avrai la certezza di un’esperienza di utilizzo pienamente lecita e sicura, evitando il pericoloso ricorso a soluzioni tipiche del mercato nero, che commerciano non solamente prodotti illegali, ma anche realizzati senza le giuste qualità e requisiti di tutela.